Sicilia avanti tutta
Published on: 23 aprile 2011
La regione vede il suo futuro nel turismo congressuale. E con la collaborazione di Unicredit lancia il progetto Sicilia Convention Bureau, illustrato a Catania a fine ottobre.
Le grandi possibilità di sviluppo e crescita che il mercato congressuale porta con sé sono una dote che considerare fondamentale diventa quasi riduttivo. In Sicilia stanno dimostrando di averlo compreso alla perfezione e, grazie alla preziosa collaborazione di Unicredit, hanno deciso di puntare con convinzione allo sviluppo del turismo business attraverso il progetto Sicilia Convention Bureau. “Turismo Congressuale: un’opportunità per la Sicilia”, questo il tema centrale della conferenza stampa che si è svolta a Catania il 24 ottobre presso il moderno polo fieristico Le Ciminiere e che ha avuto come protagonisti importanti personaggi del mondo politico, industriale e, naturalmente, del mice.
"Sud Italia, una risorsa da sfruttare
Tutto nasce dalla considerazione che il Sud Italia con la sua incredibile ricchezza storica e artistica e la grande varietà dei paesaggi possiede tutte le carte in regola per poter offrire un contributo determinante allo sviluppo del turismo nel Paese. E malgrado il fatto che i flussi turistici nel mezzogiorno si concentrino ancora nei mesi estivi, le condizioni climatiche consentirebbero di allargarli anche alle altre stagioni. Partendo da questo indiscutibile presupposto ecco l’idea di potenziare e professionalizzare maggiormente le capacità del turismo congressuale in Sicilia attraverso la creazione di un convention bureau, che inizialmente si occuperà principalmente delle aree di Messina (con Taormina), Catania, Siracusa e Ragusa. La conferenza ha visto come protagonisti, tra gli altri, il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, che ha manifestato l’appoggio delle istituzioni politiche, il presidente di Confindustria Sicilia Ivanhoe Lo Bello e il presidente del Comitato Territoriale UniCredit Josè Rallo. Proprio quest’ultima ha a più riprese espresso il suo ottimismo riguardo la buona riuscita del progetto, sottolineando come la Sicilia possegga già le risorse necessarie per lo sviluppo del turismo d’affari. Intercettare le esigenze del territorio sarà compito del Convention Bureau Sicilia, che nelle intenzioni dei suoi ideatori costituirà una esperienza pilota per poi allargarne le competenze all’intero Sud Italia. Oltre agli importanti e significativi interventi di Marcella Gaspardone, Josè Antonio Ruiz e Diana Cora Tenderini che rispettivamente hanno portato i positivi esempi dei Convention Bureau di Torino, Barcellona-Siviglia-Madrid e Firenze, importante è stata la presenza di Ignazio Rocco di Torrepadula, Senior Partner and Managing Director di Boston Consulting Group. Costui, attraverso una ricerca sul mercato congressuale in Italia, ha evidenziato come in Sicilia ci siano ottime possibilità di sviluppo per il settore, partendo dal fatto che la regione possa già contare su 108mila posti letto e 125 sedi congressuali.
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"Sicilia ponte sul Mediterraneo
Il futuro Convention Bureau Sicilia avrà un ruolo che non si discosterà da quello che i cb ricoprono in altre aree geografiche, cioè quello di raccordo tra i vari componenti della filiera congressuale, in modo tale da rappresentare il territorio, veicolarne l’immagine per trainare lo sviluppo del turismo congressuale e porsi come punto di incontro tra domanda e offerta. La programmazione prevede un iter che parte da un’attenta analisi del mercato siciliano, passa alla definizione di un modello operativo e degli standard qualitativi, arriva al coinvolgimento delle autorità locali, fino alla promozione commerciale. Come detto, il progetto riguarderà inizialmente solo le zone di Messina, Taormina, Catania, Siracusa e Ragusa. Ma questo è il primo passo di un programma ambizioso che guarda al futuro. Nonostante Palermo abbia già il suo Convention Bureau e a Catania sia attivo Etna Coast, il disegno prevede di creare quanto prima un network siciliano che coinvolga tutte le località. Successivamente si studierà la possibilità di creare sinergie con i convention bureau di zone del Meridione e, infine, l’opportunità di poter valicare i confini nazionali per un’eventuale alleanza congressuale del Mediterraneo. Certo, come gli stessi protagonisti della conferenza hanno ammesso, si dovrà lavorare molto sotto ogni punto di vista e, soprattutto, in chiave di potenziamento delle capacità strutturali siciliane.
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