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Paolo Zona escluso dal CdA del Convention Bureau.

Published on: 23 maggio 2011
Il Ministro Brambilla indica, Promuovi Italia esegue: cambia lo statuto, è ridotto a tre il numero di consiglieri, di cui due nominati ex novo. Paolo Zona: “ridotte drasticamente trasparenza e democraticità della gestione operativa”. Riconfermato solo Paolo Rubini, direttore generale di Enit, l’azionista unica dell’Ente appena nato. Federcongressi &eventi si dissocia dalle future iniziative dell’Ente, e punta su MICE Italia.
  Promuovi Italia, agenzia di supporto per l’occupazione e lo sviluppo dell’industria turistica, controllata al 100% da ENIT e azionista unica del Convention bureau nazionale, a seguito di un’assemblea straordinaria della società, in ottemperanza alla decisione del Ministro Brambilla, ha cambiato lo statuto del Convention bureau riducendo da cinque a tre i membri del Consiglio d’Amministrazione e rinnovandone per i due terzi la composizione. Paolo Zona, presidente di Federcongressi&eventi, Margherita Bozzano, Laura Colombo ed Eugenio Magnani, ovvero quattro dei cinque componenti del precedente consiglio, sono stati esclusi dal CdA. L’unico ad essere riconfermato nel nuovo CdA è l’amministratore delegato Paolo Rubini, direttore generale di Enit. Al suo fianco Mario Resca, il nuovo presidente, e Rino Lepore, titolare dell’Harry’s Bar di Roma. All’amministatore delegato Rubini, come già aveva sottolineato Paolo Zona poco dopo essere stato eletto, lo Statuto attribuisce ogni delega, svuotando di potere il CdA, in deroga pertanto al Codice civile. Sono tre persone rispettabilissime ma prive di specifica e continuativa esperienza nella meeting industry” dichiara Zona, “ Oltretutto, così composto, il CdA non accoglie in seno alcun rappresentante delle imprese del settore, ruolo che, di fatto, nel precedente consiglio ricoprivo io”. Paolo Zona sottolinea inoltre l’assenza  “di un benché minimo piano industriale”,  annuncia l’inevitabile dissociazione “da qualsiasi decisione futura che il Convention bureau vorrà assumere”, e conferma invece la sottoscrizione a breve del progetto interregionale MICE Italia (profilato nell’ambito dei progetti di eccellenza, per i quali lo Stato ha da tempo stanziato risorse, e dedicato allo sviluppo e alla qualificazione dell’offerta congressuale). “Il progetto si ispira a quell’idea di networking tra istituzioni territoriali e imprese già fautrice, negli anni passati, del successo di Italia for Events”, prosegue Zona, che conclude denunciando la pericolosità di “una struttura di governance dove risultano annullate le competenze dei Consiglieri d’Amministrazione, e ridotte drasticamente la trasparenza e la democraticità della gestione operativa, “elementi essenziali in una società di interesse pubblico”. Gli On. Rao e Scanderebech (UDC) hanno presentato un’interrogazione parlamentare alla Camera sull’argomento.

Categories: Attualità

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