Amiando, l’azienda che fornisce i software per il ticketing e la registrazione online usati da più di 100.000 utenti nel mondo, ha realizzato uno studio sulla base di un campione di più di 1000 professionisti del settore, di provenienza inglese e tedesca, per delineare l’effettivo utilizzo dei social network nel processo di realizzazione di eventi. Interessanti le conclusioni. Corredate da preziosi tips and trips.
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Se lo studio che Amiando ha realizzato lo scorso anno era focalizzato su uno, e in un certo senso il più promettente, dei social network utilizzati dagli organizzatori di eventi, ovvero Twitter, il fatto stesso che quest’anno lo studio riguardi tutti i social network rappresenta in un qualche modo già una prima conclusione, che precede quelle esposte: l’event industry sta acquisendo una dimestichezza sempre maggiore con i nuovi strumenti che il web 2.0 offre. E il fatto che un’azienda come Amiando, che nel social media marketing trova il suo core business, conduca un’indagine a così ampio spettro non ne è altro che una conseguenza.
Ma, scendendo più nei dettagli dello studio in questione, ovviamente
scaricabile online, scopriamo oltretutto che Twitter, nel confronto con gli altri social, non è al primo posto fra i più usati dagli organizzatori di eventi. Primo fra tutti è infatti Facebook, rispetto al quale Twitter è sotto di 23 punti percentuali (61% contro l’84% di Facebook). Al terzo posto troviamo Xing (47%), seguito da Youtube (44%). Stupisce la quinta posizione di LinkedIn (al 35%), mentre l’ultima di MySpace appare quasi ovvia. Il suggerimento di Amiando, a margine, è semplice ma non scontato: al di là di queste percentuali è necessario individuare quale piattaforma è più usata dal proprio target prima di scegliere quella più adatta. E un modo sicuro per scoprirlo è analizzare attraverso un tool come Google Analytics quali sono le sorgenti di traffico utilizzate maggiormente dagli utenti per raggiungere il nostro sito.
Con la premessa che porsi degli obiettivi rappresenta una delle fasi più importanti di una strategia social media orientated, lo studio prosegue nel definirli. Si scopre così che per la maggioranza degli intervistati (77%) l’interesse prioritario è aumentare, attraverso i social network, l’awareness sull’evento. Vale a dire quella componente esperienziale che l’utente può vivere in relazione all’evento prima ancora di averne fatto realmente esperienza. Appare inoltre interessante che la lead generation, cioè la fidelizzazione di nuovi contatti attraverso il web, nell’opinione comune valutata fra le priorità assolute di ogni strategia, appaia al terzo posto nei risultati (con il 59%).
Ulteriore approfondimento d’interesse dello studio è rappresentato dalla comparazione fra gli obiettivi attesi e quelli realmente raggiunti. Prendendo le stesse voci del paragrafo precedente scopriamo così che lo scostamento maggiore si verifica in coincidenza di uno fra tutti gli obiettivi presi in esame, ovvero la lead generation. Per gli altri obiettivi considerati lo scostamento appare molto minore.
Concludiamo l’articolo, con una nota sulla percezione che gli organizzatori di eventi hanno dell’effettiva utilità dei social network. Quasi la metà degli intervistati considera “molto importanti” i social media come strumento di marketing, ma la percentuale aumenta al 78% se si include fra le risposte positive anche la risposta “importanti”. Una percentuale decisamente alta a confronto del 16 % che li considera “poco importanti” e a quel 6 % che invece li considera “inutili”. E in ultimo. Del campione preso in esame solo l’1% non intende per il futuro incrementare la propria attività di social media marketink ma anzi diminuirla, il 17% intende mantenerla invariata e ben l’82% prevede di incrementarla. Sono dati che parlano chiaro. Il futuro dei social network è appena cominciato.
M.Pagani