JMIC lancia il Case Study Program

Il progetto, realizzato in collaborazione con la University of Technology di Sydney si prefigge come obbiettivo la valutazione dei valori di output generati da un evento non limitatamente all'indotto economico diretto ma con riferimento alla legacy e alla knowledge expansion che l'evento ha generato. Il JMIC ha dunque invitato i maggiori players della Meeting Industry a segnalare gli eventi che ritengono maggiormente significativi relativamente alla loro capacità di creare un valore estrinseco a lungo termine che genera, o ha generato, benefici al turismo congressuale, delineando alcuni criteri di autovalutazione a cui dovranno ispirarsi i segnalatori dei case studies. • Sviluppo della conoscenza (e.g. nuove idee, tecnologie, tecniche) • Networking, relationship building, collaborazione; • Attrattiva per giovani talenti; • Sviluppo dell'educazione; • Aumento delle vendite e apertura di nuovi mercati • Nuovi investimenti • Aumento della consapevolezza interna ed esterna dell'azienda/accademia • Contributi alla qualità della vita • Rafforzamento dell'immagine dell'azienda Questi otto parametri servirano ai ricercatori della UTS per valutare il contributo "reale" che un evento ha avuto sul lungo periodo, elaborando una quantificazione dei broaded benefits, che serviranno da base informativa per i governi, le organizzazioni e le strutture ricettive per poter stabilire in maniera efficace le strategie di investimento nella Meeting Industry. Fondata nel 1978, la JMIC èl'associazione delle principali associazioni operanti nella Meeting Industry, e si pone l'obbiettivo di incrementare e facilitare il ruolo e l'importanza della Meeting Industry. Per informazioni: http://www.themeetingsindustry.org/case-study-program/