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IMEX '11: sempre un passo avanti

Published on: 23 maggio 2011
Abbiamo intervistato Ray Bloom, presidente di IMEX Group, per farci raccontare le novità di Francoforte e le aspettative per la prima in Nevada.
Ogni anno raggiunge nuovi traguardi: il successo di IMEX quale fiera di riferimento europea e mondiale per il settore mice sembra non conoscere limiti. Quest’anno poi, per la prima volta, l’appuntamento replica a ottobre a Las Vegas. Ecco il parere di Ray Bloom. Quali sono le novità per l’edizione 2011? Ray Bloom: IMEX 2011 è cresciuto ancora. Abbiamo registrato aumenti signifi cativi nel numero degli espositori e dei partecipanti al programma hosted buyer, che è il più grande di sempre: segnaliamo una maggiore affl uenza del settore alberghiero e 20 nuovi gruppi di buyer grazie alle partnership con CWT Group, IAEE (International Association of Exhibitions and Events), Ring Hotels, Select Group Marketing, SportAccord and Smart Ideas Greece e altri. L’area occupata degli Stati Uniti ha un grosso impatto, con importanti metropoli e organizzazioni come: Arizona, Chicago Convention and Tourism Bureau, Las Vegas, The Venetian/ Palazzo, NYC and Company, Washington DC Convention and Tourism Corporation, Greater Boston CVB and Texas Tourism. Sono presenti poi le destinazioni vincitrici della tre wild card: la Mongolia, Budva in Montenegro and Jurmala in Lettonia. La nuova iniziativa Meeting Mindset si concentra invece sulle performance dei delegati: il Centro Performance Online l’ha appena lanciata e aiuterà i partecipanti a chiarire i propri obiettivi prima della fi era e misurarne i successi dopo. L’educational programme, infi ne, stabilisce un nuovo record, con oltre 90 sessioni gratuite tra seminari e workshop durante i giorni di fiera. Il numero di hosted buyer cresce anno dopo anno. È questa la parte più difficile dell’organizzazione? R.B.: Il programma di hosted buyer è da sempre l’elemento fondante di questo evento. Ancora una volta abbiamo lavorato a stretto contatto con Lufthansa, nostro partner tra le compagnie aeree, per portare a Francoforte oltre 3.800 delegati. Durante l’anno collaboriamo con circa 400 intermediari per selezionare, invitare e qualificare gli acquirenti. Aziende e società intermediarie portano qui i loro key client, figure appositamente selezionate per rispondere ai requisiti degli espositori. Circa l’80% degli hosted buyer proviene dall’Europa, mentre il rimanente 20% arriva da America Latina, Brasile, Sud Africa, Russia, Cina Medio Oriente e altri stati asiatici. La tecnologia è molto importante, anzi necessaria, per riuscire a gestire un numero così altro di partecipanti... R.B.: Certamente. Quest’anno abbiamo introdotto l’App IMEX, sviluppata in collaborazione con MPI e QuickMobile e sponsorizzata da Svizzera Convention & Incentive Bureau. L’App contiene informazioni addizionali sulla fiera, un link agli “online diares” degli hosted buyer, link alle pagine dei social media e altri contenuti aggiuntivi. Una particolarità è il pulsante What’s on, che porta gli utenti dritti alla pagina degli eventi e delle sessioni ai quali possono partecipare nei 60 minuti successivi. Disponibili per la prima volta saranno i QR code (mobile tags) collocati in più punti lungo la fi era, che ci aiutano a trasmettere contenuti più ricchi, così come informazioni sui seminari, agli smartphone dei partecipanti. Anche i social media sono diventati sempre più importanti. Tutti questi progressi ci aiutano a raggiungere una più ampia platea e permettono agli espositori, ai buyer e agli altri partecipanti di avere il massimo da IMEX, dovunque siano e qualsiasi cosa stiano facendo. Come procedono le registrazioni per IMEX America? R.B.: Il sostegno per IMEX America è stato molto forte sia dagli Stati Uniti sia dal resto del mondo. La fiera sarà considerevolmente più grossa di quanto anticipato, con 1.500 espositori da oltre 100 Paesi. Questo ci ha “costretti” a prenotare una secondo padiglione del Las Vegas Sands Expo. Anche il programma di hosted buyer sta procedendo bene: con circa 2.000 delegati sarà il più significativo di tutte le fiere commerciali in Nord America. Pensa di poter ripetere il successo dell’edizione europea? R.B.: Assolutamente sì. La chiave del successo di Francoforte e di Las Vegas sarà la stessa: trasmettere eccezionali opportunità di business ai nostri buyer ed espositori.   (estratto dell'intervista realizzata da Simona Scibilia per il n. 57 di MICE)

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